Il 4 novembre è stata diffusa la notizia che nell’arco di un mese, i dem hanno hanno fatto un tonfo del 5% e il M5S è sceso del 3,5% (rilevazione di Noto Sondaggi). Ancora una volta la cronaca ci racconta che i politici sono destinati a perdere il consenso. Perché?
In che modo i politici possono mantenere il consenso?
1. Per mantenere il consenso popolare è necessario governare bene.
2. Per governare bene è indispensabile conoscere le necessità e i problemi dei cittadini e come vogliono che vengano risolti, e proporre, in base ai fondi pubblici disponibili e/o reperibili, programmi di governo
3. Infine, è necessario mantenere le promesse fatte.
Ma cosa pensano gli elettori dei rappresentanti politici eletti in parlamento?
Ogni volta che viene effettuato un sondaggio di opinione per conoscere il grado di consenso dei cittadini su chi governa, la maggioranza degli intervistati si dichiara scontenta (pure coloro che hanno votato i governanti) e questo anche dopo pochi mesi dalle elezioni.
Perché succede?
È inevitabile perché i nostri Rappresentati Politici dimostrano totale ignoranza e disinteresse per i problemi, promettono programmi confusi e/o irrealizzabili (per mancanza di fondi) comunque sempre rivolti più a soddisfare il proprio interesse che a risolvere i problemi e non mantengono le promesse fatte.
Ciò nonostante chi è stato eletto conserva il suo posto, un buon stipendio, tanti privilegi, e spesso viene ricandidato e rieletto, in tutti i casi lo aspetta una vita avvantaggiata rispetto agli altri e una buonissima pensione. Addirittura, se si comporta disonestamente, non viene penalizzato grazie all’immunità parlamentare!
Nel frattempo, i problemi si aggravano, le tasse aumentano e così il debito pubblico. Questo avviene da sempre indipendentemente dai governi, dalle coalizioni di governo, dai politici e dai partiti vecchi o nuovi.
Noi ci lamentiamo, ci scandalizziamo, ci arrabbiamo tra di noi parteggiando per questo o quel partito. Non serve a niente e a loro non interessa. Sì, qualcuno alle successive elezioni perderà il posto, alcuni partiti cambieranno nome o leader. L’unica cosa importante è che comunque, indipendentemente dal grado di insoddisfazione, sfiducia e disgusto una parte dei cittadini, non ha importanza quanta, vada a votare per legittimare il loro sistema di potere.
Queste sono le regole dell’attuale democrazia! Non c’è niente di illegale! Le Leggi lo permettono! E le Leggi le hanno decise i politici. È la normalità!
Cosa fare?
Sperare che nuovi politici attenti, interessati ai nostri problemi e onesti cambino queste Leggi è una perdita di tempo: troppi vantaggi, troppe comodità, troppe immunità, troppi interessi personali e di carriera ed elettorali, troppi e troppo grandi interessi economici. Chiunque si comporterebbe nella stessa maniera!
C’è solo una via per cambiare questo sistema: la Demotelematocrazia che consentirebbe a noi di decidere le Leggi che regolano i doveri, i comportamenti (con le relative pene), l’elezione, la destituzione, le retribuzioni e i privilegi dei nostri Rappresentanti Politici. E questo è un diritto che anche l’attuale democrazia non ci può negare per mezzo di un referendum. A meno che la “loro” democrazia non sia una democrazia!
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