La scuola è uno dei tanti “servizi pubblici” inefficienti e quest’anno, oltre ai cronici problemi (aule fatiscenti se non pericolose, mancanza di insegnanti, ecc.) si è aggiunto il Covid: è più conveniente la scuola “in presenza” o quella “a distanza”?
E’ più conveniente comprare banchi singoli che dopo il Covid non serviranno a niente oppure computer e sistemi telematici per consentire a tutti di insegnare e studiare da casa, possibilità sempre utile?
E’ conveniente, per quest’anno, mettere a rischio la salute di tutti coloro che frequentano le scuole e le università ma anche di tutti i loro famigliari e pure, di conseguenza, il loro lavoro?
Qualsiasi cosa si decida di fare, oltre a coinvolgere la salute di decine di milioni di persone, significa spendere tanti soldi pubblici e quindi grandi interessi economici!
A decidere cosa fare per tutti sono stati pochi governanti con una preparazione e un’esperienza, relativa alla scuola, non superiore a quella di qualsiasi cittadino
Ora immaginiamo: il governo invia al tuo cellulare e/o computer un messaggio con il quale ti chiede di comunicargli se vuoi la ripresa della scuola e dell’università “in presenza” o “a distanza” e ti da’ venti giorni per decidere.
Entro questo tempo digiti sul tuo cellulare o computer: “in presenza” o “a distanza”. In tempo reale, sempre con il cellulare o computer, e grazie ad una Piattaforma Telematica Pubblica messa in opera e gestita dallo stato, puoi vedere su una Lavagna Elettronica il tuo “voto” e controllare (grazie a un codice segreto) se è stato ricevuto e conteggiato correttamente (lo stesso fanno tutti gli altri cittadini). Se è la maggioranza dei cittadini a volere la scuola “in presenza” o “a distanza”, questa volontà a valore di Legge, diversamente sono i parlamentari, i ministri e il governo a decidere però conoscendo la volontà e l’opinione comunicata da molti cittadini.
La scuola, il lavoro, la sicurezza, la giustizia, l’immigrazione, la viabilità, i trasporti, la burocrazia, la corruzione, ecc., ecc.: ti piacerebbe e ritieni che sarebbe giusto e utile poter partecipare (con un sistema simile a questo) alle decisioni di governo del tuo quartiere, della tua città, della tua Regione e della tua nazione?
Abbiamo solo due possibilità.
La prima è continuare come facciamo da decenni cioè votare e dare fiducia a dei politici e lasciare a loro ogni decisione che riguarda ogni aspetto della nostra vita presente e futura oppure, molto comodamente, far conoscere ai politici e a tutti gli altri cittadini la nostra volontà che diventa Legge se espressa dalla maggioranza.

Mi chiamo Cesare Pasetti, vivo ad Asti dove sono nato nel 1950 e non ho alcuna intenzione di diventare un politico o fondare un nuovo partito. Al contrario, penso che vi sia un’unica possibilità per cambiare: la DEMOTELEMATOCRAZIA, grazie alla quale è possibile partecipare alle decisioni di governo grazie a internet, ai telefoni cellulari, ai computer e ai tablet, in maniera semplice, economica, veloce e sicura. Ho spiegato bene questo concetto nel mio libro: "UNA VITA FELICE ED ETERNA", disponibile in formato cartaceo e digitale.
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